TRATTATO ITALIA-FRANCIA: COSA C’È NELL’ACCORDO FIRMATO DA DRAGHI E MACRON?

di Filippo Carpenedo – Studente di Cultura umanistica e divulgazione e redattore di Lexacivis

In un periodo storico che si prospetta complesso per l’Unione europea, Italia e Francia hanno firmato un Trattato di cooperazione rafforzata che, come detto da Macron, avvicinerà i due Paesi e sottolinea “l’amicizia profonda che c’è tra i due popoli”.

I due Paesi (entrambi fondatori dell’Ue) sanno di non potersi più permettere gli attriti e le incomprensioni degli anni scorsi, soprattutto ora che la Germania è in piena transizione dopo sedici anni di governo Merkel, Russia e Cina stanno insorgendo e si stanno affermando come future assolute protagoniste del panorama geopolitico mondiale, il Regno Unito ha lasciato l’Unione, il sovranismo trova terreno fertile in Ungheria e Polonia, gli americani lasciano l’Europa. Nell’attesa che la Germania abbia un governo in carica e si renda disponibile a comporre un nocciolo duro con Italia e Francia per guidare l’Europa in questo periodo complesso, la penisola e i cugini d’Oltralpe firmano dodici articoli, un trattato che disegna una cooperazione rafforzata tra i due Stati.

Gli articoli di cui si compone il Trattato (di cui due dedicati interamente all’organizzazione e alle disposizioni finali) riguardano i seguenti temi nell’ordine: affari esteri; sicurezza e difesa; affari europei; politiche migratorie, giustizia e affari interni; cooperazione economica, industriale e digitale; sviluppo sociale, sostenibile e inclusivo; spazio; istruzione e formazione, ricerca e innovazione; cultura, giovani e società civile; cooperazione transfrontaliera.

Una delle parti più importanti dell’accordo riguarda proprio la politica estera e gli affari europei: i due Paesi si consulteranno per stabilire posizioni comuni e integrare maggiormente le rispettive diplomazie e si rappresenteranno a vicenda nei fori dove non sono presenti. Prevede uno stretto coordinamento sul quadro d’integrazione Ue e, in tal senso, è previsto «un meccanismo per cui, almeno una volta ogni trimestre, un ministro italiano parteciperà a un Consiglio dei ministri del governo francese, e viceversa».

Inoltre, il Trattato firmato fra Roma e Parigi avvierà la creazione di un’unità operativa italo-francese «per sostenere le forze dell’ordine in funzione di obiettivi comuni, in particolare nella gestione di grandi eventi e per contribuire a missioni internazionali di polizia» e avvierà un servizio civile congiunto italo-francese, un programma di volontariato frutto della cooperazione tra i due servizi civili.

Per quanto riguarda cultura e innovazione, il Trattato prevede ogni due anni un incontro tra i rispettivi ministri per l’Università e per la Ricerca per discutere di ricerca e innovazione, con la partecipazione di docenti e ricercatori universitari oltre che a profili del settore della ricerca e dell’innovazione pubblico e privato.

Infine si parla di migrazioni e asilo politico, evidenziando un positivo equilibrio tra le posizioni dei due Paesi e prevedendo l’impegno delle due Parti «a sostenere una politica migratoria e d’asilo europea e politiche di integrazione basate sui principi di responsabilità e di solidarietà condivise tra gli Stati membri».

Come sottolineato nel preambolo, questo accordo si basa su «i valori di pace e sicurezza, rispetto della dignità umana, dei diritti umani e delle libertà fondamentali, della democrazia, dell’eguaglianza e dello Stato di diritto» e ha come obiettivo quello di costruire «un’Europa democratica, unita e sovrana per rispondere alle sfide globali».

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