di Leonardo Pietro Cervesato – Dottore in Ingegneria Gestionale e Redattore Lexacivis
Giovedì 16 febbraio il Consiglio dei Ministri si è riunito e, come presentato nel comunicato stampa n. 21, ha approvato la politica di coesione e attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Su proposta del Presidente Giorgia Meloni è stato approvato un decreto-legge contenente le disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), quest’ultimo finalizzato ad integrare, con investimenti nazionali, gli interventi del PNRR.
Il testo si sviluppa in tre parti: la revisione della governance del PNRR, il miglioramento delle procedure legate al PNRR ed al PNC e l’attuazione di politiche agricole comuni, politiche giovanili e di coesione.
Per quanto riguarda il sistema di Governance del PNRR, viene istituita una nuova struttura ministeriale che assorbe e sostituisce i ruoli precedentemente ricoperti dalla segreteria tecnica per il supporto della Cabina di regia e dal servizio centrale per il PNRR come punto di contatto nazionale per l’attuazione del piano. Vengono potenziati i poteri sostitutivi verso le regioni nel caso queste non rispettino gli impegni finanziari legati all’attuazione del PNRR o PNC. Inoltre, si introducono disposizioni per aumentare il coordinamento, controllo e monitoraggio degli interventi PNRR e PNC in termini di spesa ed efficacia dell’intervento.
Per quanto riguarda i Ministeri e l’Autorità garante della concorrenza del mercato, dunque, le misure sono volte ad aumentarne la capacità amministrativa in riferimento ai progetti PNRR e PNC.
Al potenziato coordinamento e monitoraggio, si affiancano nuove disposizioni per lo snellimento delle procedure, specialmente nel caso di grandi opere (e appalti pubblici) e dunque la loro accelerazione.
Inoltre, si consente all’Agenzia del demanio ed al Ministero della difesa di contribuire, attraverso immobili per alloggi universitari e infrastrutture sportive ed energetiche, di contribuire al piano.
La semplificazione delle procedure si traduce, ad esempio, nello snellimento nell’acquisto di beni informatici e la posa in opera di infrastrutture a banda ultralarga, se strumentali alla realizzazione del PNRR.
Il tema scuola riguarda interventi sull’edilizia scolastica, la semplificazione (e velocizzazione) per la trasformazione in scuole “innovative” e l’introduzione di un esonero contributivo per le imprese che finanziano borse di dottorato e che assumono dottori di ricerca, quest’ultimo elemento volto a favorire il rientro dei “cervelli” in patria.
In materia di giustizia, le disposizioni riguardano la digitalizzazione degli atti giudiziari e l’obbligatorietà di deposito telematico di taluni atti, piani di rateizzazione del debito fiscale per imprese in difficoltà, così come procedure semplificate per l’accesso alle procedure negoziate e per il raggiungimento di accordi con il fisco.
Dal punto di vista ambientale, il decreto prevede misure per promuovere impianti chimici “integrati” su scala industriale per la produzione di idrogeno rinnovabile, la rinaturazione dell’area del Po, la posa di pannelli solari e le fonti rinnovabili.
Infine, viene istituita l’Agenzia italiana per la gioventù, ente pubblico che ricoprirà le funzioni precedentemente svolte dall’Agenzia nazionale per i giovani, l’ente governativo che gestisce in Italia programmi Europei per i giovani e iniziative per promuovere partecipazione e inclusione.